Festa della Fraternità di Chiampo

A cura
di Giancarlo Ferrari, Ministro

Ecco com’è bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme (Sal 132)

Il ritrovarsi insieme in Fraternità è sempre un momento di gioia, di festa, un momento nel quale si ritorna alle sorgenti della propria vocazione francescana e si riceve nuova linfa.
Da ciò è sorto il desiderio (o meglio la "necessità") che ha portato la nostra Fraternità di Chiampo a creare un momento di incontro affinché tutti i fratelli e le sorelle potessero ritrovarsi e sentirsi parte di quell’unico cammino suscitato dallo Spirito per il bene della Chiesa. Già lo scorso anno avevamo iniziato le attività annuali ritrovandoci insieme a settembre per un momento di riflessione e condivisione; è stata la prima "Festa della Fraternità", occasione nella quale abbiamo festeggiato i cento anni della nostra sorella Giustina.

Pertanto, il 28 settembre 2014, abbiamo iniziato il nuovo anno rivivendo questo momento di grazia. E il motivo della festa era davvero grande: sei nuovi fratelli chiedevano di essere ammessi all’Ordine Francescano Secolare. Dopo quasi due anni di cammino Giuseppe, Leonzia, Mariella, Daniela, Francesca e Sylvain, hanno chiesto alla Fraternità di essere accompagnati in questo desiderio di rispondere a Dio seguendo l’esempio di Francesco d’Assisi.
Non poteva esserci occasione migliore per il nostro assistente, padre Mario Rama, per offrirci delle "pro-vocazioni" che ci conducessero a rivedere la nostra scelta di vita evangelica (compiuta, per alcuni, anni orsono). Nei momenti di condivisione in piccoli gruppi, svoltisi nella mattinata, si è potuto sperimentare concretamente l’amore vicendevole; l’accoglienza reciproca, la disponibilità ad accogliere il punto di vista dell’altro come dono prezioso per la propria vita ci ha portati a fare nostre le parole del salmista: Ecco com’è bello e com’è gioioso che i fratelli vivano insieme.

Anche i nuovi fratelli hanno partecipato con interesse e curiosità a queste riflessioni, non per niente intimoriti da quanto emergeva ma rinsaldati nella consapevolezza che la vocazione all’OFS è vocazione a vivere il Vangelo in comunione fraterna (CCGG 3,3).
Ne consegue che la loro preparazione non è un compito affidato esclusivamente alla responsabilità dei formatori ma è la Fraternità tutta che, con la testimonianza e la preghiera, si assume l’impegno di accompagnarli e sostenerli nel cammino. Questo è ciò che la Fraternità dovrà testimoniare a questi fratelli e a quanti desiderano accostarsi.
Senza alcun timore potremo perciò rispondere a quanti ci chiederanno di definire cos’è l’OFS, utilizzando le stesse parole che l’apostolo Filippo rivolse a Natanaele: "Vieni e vedi" (Gv 1,46).

La celebrazione eucaristica a conclusione della mattinata di riflessione/condivisione ha ulteriormente sottolineato questo aspetto della "comunione", in particolare nella celebrazione del Rito della iniziazione nell’OFS per i nuovi fratelli. La grande gioia e l’amicizia con cui la Fraternità li ha accolti ha trovato la sua festosa espressione nel pranzo comunitario che ha così concluso la giornata.
Le risonanze positive e l’entusiasmo dimostrato per tali incontri ha portato il Consiglio a programmare, per il corrente anno, altri appuntamenti nei quali sviluppare tematiche legate al momento liturgico che si andrà a vivere: 14 dicembre, 22 marzo e 14 giugno per la festa conclusiva delle attività.
Siamo grati al Signore per il dono di questi fratelli; attraverso di essi tocchiamo con mano l’amore di un Padre che non ci abbandona e che allo stesso tempo ci invita a vivere con sempre più consapevolezza l’impegno di essere strumenti del suo Regno.